Il CAM è ormai noto a livello internazionale per le sue provocazioni e le sue battaglie artistiche, chiaramente schierate contro la Camorra. Gli eventi organizzati dal CAM hanno spesso portato all’attenzione del pubblico, sia artistico che generale, temi scottanti di cronaca, disagi sociali, mala politica e, in particolare, problematiche legate alla presenza della Camorra, sia a livello locale che internazionale.
Queste battaglie artistiche hanno creato non pochi problemi al museo di Casoria, ma la consapevolezza che anche attraverso l’arte si possa contribuire a far riflettere sugli effetti di una sottocultura criminale e di un pericoloso silenzio-assenso ha spinto il CAM a proseguire su questa strada.
La Sala contro le Mafie è stata inaugurata nel 2016 dallo scrittore Roberto Saviano.
Gli artisti le cui opere sono esposte includono: Lello Lopez, Sergio Fermariello, Luciano Ferrara, Giuseppe Di Guida, Sebastiano Deva, Giorgio Scotti, Monica Biancardi, Giuseppe De Marco, Walter Picardi, Mario La Porta, Michele Attianese, Fulvio Di Napoli e Oreste Pipolo. In allestimento, inoltre, è presente l’opera di Antonio Manfredi, presentata alla 54ª Biennale di Venezia, dal titolo “May Be. They Could Live Here. International Warrant_Work in Regress 2011.”
GLI ARTISTI
Michele Attianese è un artista italiano che ha partecipato a diverse iniziative presso il CAM Museum. Nel 2016, ha preso parte all’inaugurazione della Sala contro le mafie, un evento significativo che ha visto la presenza dello scrittore Roberto Saviano. Nato a Castellammare di Stabia (NA) nel 1976. Frequenta l’Accademia di Belle Arti di Napoli dove studia pittura ed incisione, in seguito si laurea in Architettura presso l’ateneo partenopeo Federico II. Ha sempre disegnato, dipinto e nutrito un interesse “necessario” per le arti figurative, il design e la comunicazione visiva. Dal 2003 amplia la sua ricerca artistica servendosi di diversi mezzi espressivi con una precisa volontà di fondere generi e temi diversi.
Giuseppe De Marco (Salerno 1957), si inserisce nel panorama artistico fin dal 1980, con la partecipazione a numerose mostre e eventi quale pittore, designer e performer. Nel 1981 inizia l’attività di grafico pubblicitario come professionista. Nel 1985 fonda MEDIAVOX, laboratorio multimediale di sperimentazione artistica, con il quale svolge attività culturali in Europa e America del Nord, incentrate sull’applicazione dei nuovi media alla creatività artistica. Ha partecipato a numerose edizioni del Video Art Festival “Magmart”, uno dei maggiori Video Art Festival internazionali che viene realizzato nel CAM dal 2005.
Natalino Zullo Isernia, 1939. Vive e lavora a Napoli
È docente di “Tecniche del marmo” all’Accademia di Belle Arti di Napoli.
Inizia ad esporre a Roma negli anni ’60 e successivamente a numerose collettive nazionali e internazionali, spesso incentrate sul tema dell’ambiguità e del mistero (Disidentico, Il bosco sacro dell’arte) e più recentemente, alla Certosa di Padula – nell’estemporanea ideata e curata da Bonito Oliva.
Le sue sculture prediligono personaggi al limite della fantascienza, “mostri “dapprima realizzati in bronzo e smalto, più di recente in resina e materiali plastici, smarrendo il senso della proporzione e della simmetria, così come rompono i codici del perbenismo e delle convenzioni, giungendo a soluzioni scandalose e di rottura con le convenzioni di ogni tipo, anche visive.
Marco Adinolfi è nato a Napoli nel 1973. Diplomato al Liceo Artistico, ha studiato Architettura all’Università Federico II di Napoli. Il suo approccio creativo è multidisciplinare, intenso e finalizzato a una “narrazione”– ogni progetto è una nuova storia da raccontare attraverso i mezzi e le tecniche che ritiene più opportuni in quel momento. Ha partecipato a numerose mostre e lavora con importanti gallerie in Italia, in Europa e USA.
Angelo Casciello (Scafati, 9 settembre 1957) è uno scultore e pittore italiano.
Ha partecipato alla Biennale di Venezia negli anni 1986, 2006 e 2011, all’XI Quadriennale di Roma nel 1986, nel 1987 partecipa all’esposizione Tendenze dell’Arte Italiana negli anni’90, alla Galleria d’Arte Moderna di Zagabria, alla Biennale del Sud, all’Accademia di Belle Arti di Napoli e alla XXVI Biennale di Gravure a Ljubliana. Inoltre i suoi lavori sono stati esposti in mostre tenute in Belgio, Cina, Croazia, Francia, Germania, Italia, Kenja, Slovenia, Spagna, Svezia, Svizzera, Stati Uniti.
Walter Picardi è un artista italiano noto per le sue opere che affrontano tematiche sociali e culturali. Al CAM ha partecipato a diverse mostre collettive, tra cui “Lo stato dell’arte. Campania senses. Biennale di Venezia” dal 28 settembre 2011 al 30 gennaio 2012. Ha realizzato performance, installazioni, videoart, sound art, danza e fotografia, affrontando temi come il totalitarismo, il ruolo della donna, la religione, la politica, la mafia e l’immigrazione. Ha preso parte alla mostra “Camorra. The art exhibition” dal 20 giugno al 20 luglio 2008, che ha riunito 17 artisti per rappresentare la camorra attraverso l’arte.
Sergio Fermariello nasce a Napoli nel 1961.
Nel 1989 espone per la prima volta in una personale alla Galleria Lucio Amelio con la quale intraprende una lunga collaborazione di lavoro. Nello stesso anno ottiene il “Premio Internazionale Saatchi & Saatchi per giovani artisti” in occasione della prima edizione del premio tenutasi presso il Palazzo delle Stelline di Milano. In seguito espone in diverse mostre personali tra le quali quella alla Galleria Il Capricorno di Venezia nel 1990 e alla Galerie Yvon Lambert di Parigi nel 1992. È anche presente in alcuni importanti appuntamenti internazionali quali la mostra Metropolis alla International Kunstausstellung di Berlino del 1991 e la mostra Les pictographes al Musée de l’Abbaye Sainte-Croix di Les Sables-d’Olonne dove Didier Ottinger lo invita ad esporre i suoi lavori accanto a dipinti di Klee, Miró, Picasso, Penck, Sanejouand. Nel 1993, ad appena 32 anni, è chiamato da Achille Bonito Oliva a partecipare alla XLV Esposizione Internazionale Biennale d’Arte di Venezia con una sala personale nel Padiglione Italia all’interno della mostra Opera Italiana – Trittici. Oggi le sue opere sono esposte in diversi musei e luoghi d’interesse e continua a la sua attività a Napoli, la sua città natale.
Giannetto Bravi nasce a Tripoli (Libia) il 18 dicembre 1938 e muore a Varese nel 2013.
Vive dal 1940 al 1974 a Napoli dove si laurea in Geologia e avvia la sua esperienza artistica nell’ambito delle neoavanguardie. Nota è la sua partecipazione all’Operazione Vesuvio voluta da Pierre Restany, agli inizi degli anni Settanta, nella città partenopea.
E’ stato osservato come la sua creatività si sia sviluppata da un lato sulla conoscenza profonda di una cultura locale, dall’altro sull’attitudine scientifica al rilevamento, alla verifica, al reperto, che hanno dato luogo a una ricerca artistica svolta su un duplice binario: quello caldo della semantica sociale e quello freddo dell’indagine sul linguaggio dell’arte. Due versanti strettamente legati che rimandano a una fusione di reminiscenze pop e concettuali.
Giuseppe Di Guida nasce nel 1955 a Lusciano (CE), si laurea presso la Facoltà di Architettura di Napoli. Dal 2015 promuove, cura e partecipa alle incursioni d’arte nei luoghi della follia e del degrado dell’ex Manicomio di Aversa dove nacse il Museo del Nulla, sigla identitaria che accompagna l’agire dell’artista nel sociale e nei territori dell’arte. Con la sua forte matrice concettuale, aperta alle molteplici possibilità espressive, l’artista attraversa il contemporaneo da sempre con un lucido spirito di analisi e critica dei sistemi di potere con la decisa messa in causa del capitalismo, che con le sue distorsioni, ha rapinato le comunità umane di tutti i valori e ridotto anche l’uomo a merce. Ha partecipato in diverse mostre del Museo CAM.
Umberto Manzo nasce a Napoli nel 1960. Dopo il diploma in Scenografia all’Accademia di Belle Arti di Napoli, a partire dalla metà degli anni Ottanta la ricerca di Umberto Manzo si caratterizza per l’utilizzo articolato di tecniche e materiali eterogenei, quali l’emulsione fotografica, il disegno a grafite, la pittura a olio, la sperimentazione con colori e colle vegetali, fino ad elaborare sintesi provvisorie che definiscono un palinsesto visivo intimamente radicato nell’operatività quotidiana e nei processi memoriali dell’artista. Nel 1987 inizia la sua collaborazione con lo Studio Trisorio di Napoli, che gli dedicherà numerose mostre personali. Nel 2000, nella stazione Quattro Giornate della Linea 1 della Metropolitana di Napoli, è installato il trittico di grandi dimensioni Senza titolo: tre teche, fissate al muro con travi in ferro, che racchiudono disegni, fogli di giornale, fotografie.
Oreste Pipolo (Napoli, 30 giugno 1949 – Napoli, 15 febbraio 2015) è stato un fotografo italiano attivo dal 1976 nella città natale.
Curatore di seminari di fotografia, è considerato uno dei fotografi che meglio ha ritratto, in tempi recenti, il capoluogo partenopeo – la Napoli di Eduardo, città a rischio e della perenne emergenza – visto tuttavia, attraverso l’obiettivo fotografico, nei suoi momenti di festa.
Specializzato fin dall’inizio della sua attività in servizi matrimoniali — Ferdinando Scianna lo definì lo sciamano delle spose — è, per i napoletani, il fotografo delle spose, soprattutto per il suo stile personale che ha costituito la base per una vera e propria fotografia di genere. Il rotocalco televisivo Speciale TV7 di Rai 1 gli ha dedicato un servizio curato dalla giornalista Emma D’Aquino.
Menzionato in saggi ed opuscoli tascabili, ha lavorato per personaggi dello spettacolo come Peppe Alario, Mimmo Jodice e Giancarlo Giannini.
Nel 1998 Matteo Garrone ha girato Oreste Pipolo fotografo di matrimoni, documentario sulla sua vita da cui Marco Bellocchio ha tratto il film Il regista di matrimoni con Sergio Castellitto. Ha partecipato alla mostra “Campania Senses_Biennale di Venezia” nel Museo CAM dal 28 settembre 2011 al 30 gennaio 2012.
Pierre-Yves Le Duc è nato in Francia nel 1964. Nel 1988 si laurea alla Facoltà di Lingua e Letteratura italiana alla Sorbona. Inizia in questi anni il suo periodo di formazione artistica. Durante il periodo universitario si reca spesso in Italia e, dopo aver ottenuto una borsa di studio dall’Università, decide di stabilirsi a Napoli con cui sente un forte legame e una grande accoglienza. Entra così in contatto con i protagonisti della vita culturale napoletana, senza però tagliarsi fuori da altri importanti centri artistici e culturali di Parigi. Le sue opere non si limitano a trovare il loro fine in sé stesse. Dovranno invece dialogare in modo dinamico, tanto sul piano fisico quanto su quello concettuale, con lo spazio destinato ad accoglierle – e non solo, in quanto dovrà essere concepita come il risultato di un processo collaborativo. L’opera qui proposta fa parte del ciclo “Le nove muse e i nove poeti”, ideata per l’emiciclo di Piazza Plebiscito ed esposta nel 1995. Nel 2006, Le Duc ha partecipato alla mostra “Body” presso il CAM Museum. Questa esposizione presentava opere dal forte impatto emotivo, con performance e azioni che riflettevano sulla corporeità e sulla percezione del corpo umano.
Giorgio Scotti è un artista concettuale casertano. Ha partecipato a numerose mostre ed eventi nel Museo CAM. “Non è l’ennesimo disperato tentativo di evidenziare la massificazione dei consumi, l’appartenenza al “gruppo” semplicemente scegliendo (o dovendo) apparire in un determinato modo ma, è il desiderio, la forza che viene da dentro e ci spinge finalmente a specchiarci a prendere coscienza, a scoprire che la nostra identità di uomo ormai è persa.. siamo “senza volto”o meglio non riusciamo piu a distinguere i tratti che ci differenziano dagli altri; L’unico elemento chiaro, che troneggia beffeggiandosi di noi è quel piccolo marchio riconoscibile e riconosciuto che da “sicurezza” che ci “etichetta” e ci rende “uno di loro”. (Giorgio Scotti da note per la realizzazione della serie THE BRANDED LIFE).
Monica Biancardi (Napoli 1972) si è formata all’Accademia di Belle Arti di Napoli e ha compiuto studi di storia delle arti e archeologia presso l’Università Federico II di quella stessa città.
Interessata alla lettura dell’immagine, utilizza vari linguaggi come il disegno, l’incisione, il video e la fotografia.
La sua ricerca indaga la scrittura con la luce innanzitutto attraverso le ombre da essa generate, e si propone di riportare la fotografia ai suoi albori, rendendola pezzo unico non riproducibile, grazie alla fusione dell’incisione a mano su vetro o plexiglass. Perché è interrogando le ombre, senza arrestarsi sulla superficie, che si fa luce sulle cose.
I suoi lavori, presenti in Italia e all’estero, sono acquisiti da spazi pubblici e privati. Lavora con Shazar Gallery di Napoli.
Insegna fotografia all’Accademia di Belle Arti di Macerata.
Antonio Manfredi nasce a Casoria nel 1961 (Fotografo, scultore, pittore, video artista, jewelry designer), Art Director del Museo CAM e membro-direttore per l’Italia di AIEMS (International Association of Monumental Sculptures Events). Ha esposto le sue opere nelle più importanti città del mondo. Ha al suo attivo più di 300 tra personali e collettive. Sue opere monumentali in marmo, ferro e legno sono presenti in Cina, Corea, Giappone, Egitto, Europa, Russia e Stati Uniti. Nel 2007 ha realizzato per conto del Ministero degli Affari esteri una scultura per commemorare le vittime italo-americane delle Twin Towers a New York installata nelle sale del Consolato italiano a New York. Lavora con prestigiose gallerie private in Italia e all’estero, ha esposto in diversi musei di arte contemporanea e partecipa a tutti i più importanti Simposi internazionali d’arte. Nel 2004 ha fondato e dirige come Art Director il CAM Museum. Ha esposto in mostre personali in importanti spazi pubblici e musei in tutto il mondo. Nel 2011 ha partecipato alla 54° Biennale di Venezia con l’installazione dal titolo “Maybe” (qui esposta), nel 2012 è stato invitato a dOCUMENTA(13) Kassel in Germania con una photo-video-installation intitolata “Ashes”. Nel 2014 è stato invitato come ospite d’onore ad esporre nel Salon d’Automne de Paris.